Attaccare gridando “Ti farò capire” può essere un crimine d'odio

Attaccare gridando “Ti farò capire” può essere un crimine d'odio Attaccare gridando “Ti farò capire” può essere un crimine d'odio

Il Tribunale di Valencia corregge il giudice che non ha considerato la frase un crimine d'odio: "Ti renderò dritto come un cazzo" 

L'aggressione subita dall'a uomo bisessuale a Valencia mentre guidava una motocicletta gridando "Ti farò diventare etero da morire" verrà infine indagato come possibile crimine d’odio. Lo ha decretato l'art Tribunale provinciale di Valencia, che ha accolto il ricorso proposto dalla Procura e dal procura contro l’ordinanza del tribunale che ha chiuso questa possibilità. Il giudice si è rifiutato di indagare sui fatti in quanto tali con argomenti come quello che indossano ogni volta il braccialetto con la bandiera arcobaleno”più sostenitori“o che si sentano insulti omofobici pronunciati”ripetutamente in accese discussioni".

A questo sta ora valutando il Tribunale di Valencia "non può essere escluso"crimine d'odio", contenuto nell'articolo 510 del codice penale, e che i fatti possono andare oltre il reato di minacce minori per il quale il giudice Nieves Molina ha deciso di perseguire il caso, precisa in un'ordinanza del 6 aprile. “Il fatto che le espressioni asseritamente espresse abbiano un chiaro contenuto omofobico e possano essere idonee a ledere la dignità del denunciante sarebbe espressiva dello spirito inerente al reato di cui all'art. 510.2, comma XNUMX.” prega.

Insulti che si sentono «in accese discussioni«

I fatti risalgono allo scorso febbraio, quando Isacco Guijarro Stava attraversando Valencia in moto. Secondo il suo racconto, era “si avvicinò" da due uomini in un'auto che procedeva parallela e, "avvicinandosi a pochi centimetri» e vedendoli fare chiasso, guardandolo e muovendo le labbra, arrivarono a un semaforo rosso. A quel punto hanno abbassato il finestrino e hanno imprecato.

Pebble li rimproveravail suo tentativo di sopraffarlo” e, alla domanda sul perché, hanno risposto “per un fottuto frocio. Abbiamo visto la tua faccia da succhiacazzi dall'auto”. Quando hanno minacciato di chiamare la polizia, hanno sbottato: “Se chiami, ti metteremo subito in chiaro. io ti uccido”. Durante la puntata hanno detto “decine di insulti"E"pedinato"alla motocicletta"avvicinandosi a pochi centimetri”, denuncia. Vedendo che stava cercando di scattare una foto, uno di loro è sceso dal veicolo e ha tentato di prendergli il cellulare, sempre secondo il suo racconto.

Ciò che la Giustizia ha decretato adesso Non è che i fatti costituiscano un crimine d’odio, ma che possono e devono essere indagati come tali. Se le espressioni omofobe usate contro Isaac fossero dovute al suo orientamento sessuale o “senza ulteriori indugi, ad una discussione sul traffico”, assicura la Corte di Valencia, sarà qualcosa che dovrà essere risolto in seguito. “Non affermiamo, tutt’altro, che la persona indagata sia penalmente responsabile dei fatti né che questo [crimine d’odio] sia la qualificazione finale", Ma "non può essere escluso".

Bracciale arcobaleno

Il magistrato ha chiuso la porta al crimine d’odio, utilizzando argomenti come quello che non conoscevano la vittima, quindi”il suo attivismo nella causa LGTBI è completamente estraneo"ai fatti, Il braccialetto arcobaleno al polso, simbolo del collettivo LGTBI, non indica l’orientamento sessuale della persona che lo indossa perché ce ne sono sempre di più”sostenitori"del movimento e unghie dipintesi avvicinano"alle persone chiamate"alternative".

Riguardo agli insulti ha assicurato che “Sfortunatamente"sono ascoltati"ripetutamente in situazioni di accese discussioni, indipendentemente dalla condizione sessuale dei partecipanti alle risse".

La sezione Crimini d’odio della Procura di Valencia ha allora impugnato la decisione, sostenendo che l’azione “è di per sé sufficiente a ledere la dignità della persona lesa” e sminuendolo per ragioni di “so orientamento o identità sessuale”. Riguardo agli insulti, la Procura assicura che l'indagato “aveva a sua disposizione molte minacce e molte minacce derivate dal vasto lessico esistente nella nostra lingua”, ma ha scelto quelle contenute nell'auto”,La spiegazione è una sola: disprezzare e umiliare il denunciante sfruttando la sua condizione sessuale.".

Attaccare gridando “Ti farò capire” può essere un crimine d'odio

Fuentes: elDiario.es

↑↓Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con *