Van Uytvanck: “Sono gay, non malato”

bacio di Alison Van Uytvanck Van Uytvanck: “Sono gay, non malato”

Van Uytvanck, la tennista numero 47 del mondo, ha festeggiato il suo passaggio agli ottavi di finale a Winbledon baciando Greet Minnem, il suo compagno

GAYLES.TV._ Il suo nome è Alison ma nel circuito è conosciuta come Van Uytvanck, quella ragazza dai capelli rossi con la faccia piena di lentiggini che è nata a Vilvoorde (Belgio) e che a 24 anni è stata una rivelazione Winbledon. Nella classifica mondiale è al 47° posto, ma quella differenza di posizione non gli ha impedito di eliminare Garbiñe Muguruza agli ottavi e raggiunge gli ottavi dopo aver battuto Anett Kontaveit. E questo è tutto a Winbledon: il 9 luglio è caduta agli ottavi contro la russa Daria Kasatkina. Alison ha una profonda ammirazione per Roger Federer e per il suo connazionale Kim Clijsters, ex numero uno e vincitrice di quattro major, ma apprezza anche il coraggio di chi l'ha preceduta nel suo coming out come Martina Navratilova (18 grandi) o Billie Jean King (12).

Ma tutti questi dettagli personali e i loro meriti non sarebbero trascesi dalle pagine sportive se Alison non si fosse baciata Saluta Minnem, il suo compagno (che tra l'altro è anche lui un tennista) per celebrare la sua vittoria contro Kontaveit. Inoltre, dopo l'incontro non ha avuto problemi a parlare del suo orientamento sessuale: “Sono gay, non sono malato, questa non è una malattia. Non credo di sentirmi più libero adesso, ma semplicemente abbiamo deciso che non era solo una cosa personale o qualcosa da tenere per noi, perché sono felice indipendentemente dal fatto che io sia un uomo o una donna. “Sento che non dovremmo vergognarci di questo ed è per questo che voglio essere libero”.. La belga si riferisce così a se stessa e al suo compagno, di quattro anni più giovane e con cui convive.

Qualche mese fa sorprese il giornale svizzero con alcune dichiarazioni "Blick" in cui spiegava di aver subito molestie da junior, intorno ai 15 anni, da parte di altri membri del circuito tennistico:  “Sono stato intimidito, ho subito bullismo. È stato un momento difficile. Se ci sono giovani giocatrici lesbiche, non dovrebbero avere paura di uscire allo scoperto e dirlo. Non è una malattia.", Alison perdona ma non dimentica ed è per questo che ha riservato alcune parole a chi l'aveva molestata: “Per chi mi ha vittima di bullismo in passato, eccomi qui. I miei successi sportivi sono la mia risposta ad essi. "Ora forse capiranno meglio il dolore che mi hanno inflitto.".

È così che parli, Alison, senza complessi, senza paura e senza ripostigli, continua così, sorridendo, baciando e raggiungendo il successo!

Fuentes: vanaguardia.com, elpaís.com

GAYLES.TV

Televisione in linea 

Seguici su: Facebook Twitter Instagram

 

↑↓Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con *