Una legge per debellare l’omofobia

Una legge per debellare l’omofobia

EDITORIALE.- Il 2 ottobre passerà alla storia dei diritti della comunità LGTBI come il giorno in cui è stato compiuto un passo da gigante. Domani il Parlamento della Catalogna approverà il “Legge sui diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e intersessuali e per l’eliminazione dell’omofobia”. Perché dall'uguaglianza giuridica all'uguaglianza effettiva c'è una distanza paragonabile a quella che c'è tra il paternalismo della tolleranza e il rispetto reale della differenza.

A nulla sono serviti gli ostacoli posti dal PP con le sue manovre ritardatrici. Nel mese di luglio l'approvazione del testo è stata sospesa dopo la presentazione al Consell de Guaranties Statutàries di alcuni articoli fondamentali del testo da parte del PP. L'establishment sopra citato ha dato il suo benestare tre settimane fa e ai popolari non resta che votare contro.

La legge lo consentirà non solo perseguire e punire finanziariamente la discriminazione, ma sottolineerà anche educare al rispetto dell’orientamento, dell’identità e dell’espressione di genere.

Le sanzioni, che potranno variare da lievi a molto gravi, penalizzeranno le espressioni umilianti, impedendo l'accesso a determinati stabilimenti e molestando qualcuno o i suoi familiari a causa della loro condizione o orientamento sessuale. Un aspetto molto importante è la chiamata “inversione dell’onere della prova” che implica che sia il presunto discriminatore a dover giustificare di non aver causato lui il danno e non chi lo ha subito.

Si tratta quindi di combattere le basi che sostengono l'omofobia in modo trasversale in tutti gli ambiti, lavorativo, culturale, educativo e sanitario.

Vorremmo evidenziare in ambito educativo l'intenzione di includere il rispetto per la differenza nei libri di testo e nel combattimento bullismo  nei centri educativi. Per quanto riguarda la salute, Verrà sradicato ogni tipo di riferimento alla comunità LGTBI come patologia e viene garantito l'accesso delle lesbiche alla riproduzione assistita in condizioni di parità.

I casi delle persone transessuali ricevono un'attenzione particolare, poiché l'articolo 22 indica che nelle pubbliche amministrazioni, soprattutto in ambito educativo e universitario, devono essere stabilite con regolamento le condizioni affinché esse siano trattate e nominate in base al genere con cui si identificano, anche se sono minorenni.

Non possiamo fare a meno di congratularci con noi stessi e con le istituzioni catalane per questo straordinario contributo all’uguaglianza effettiva per l’intero gruppo.

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