Twitter contro le molestie LGTBI

twitter-gay Gayles.tv Twitter contro le molestie LGTBI

GAYLES.TV.- La rete sociale Twitter ha chiuso l'anno con l'annuncio di un aggiornamento delle norme che riguardano la sua politica di utilizzo e con l'avvertimento che Qualsiasi account che inciti all'odio per varie questioni, compreso l'orientamento sessuale, verrà automaticamente eliminato.

Megan Cristina, direttrice del dipartimento Trust and Safety di Twitter, ha pubblicato la settimana scorsa un testo sul suo blog personale in cui specifica chiaramente le ragioni che potrebbero portare alla cancellazione o alla sospensione degli account degli utenti: "Incoraggiare la violenza contro altre persone o attaccarle o minacciarle." direttamente perché della loro razza, origine etnica, nazionalità, orientamento sessuale, genere, identità di genere, appartenenza religiosa, età, disabilità o malattia.
Tweet omofobico Gayles.tv

Va notato che Twitter disponeva già di politiche per gli utenti volte a prevenire la discriminazione o l'odio, ma fino a quel momento non erano stati specificati né i motivi né il tipo di sanzioni. Il social network, infatti, è favorevole al rispetto della diversità di opinioni e convinzioni purché non venga oltrepassata la linea rossa dell’abuso o dell’evidente manifestazione di odio o incitamento alla violenza.

È prevista la possibilità che agli utenti venga chiesto di cancellare alcuni commenti o richiedere che un numero di telefono venga associato all'account. In caso di evidente inosservanza delle regole, l'account verrà bloccato temporaneamente o permanentemente.
Tweet omofobo Gayles.tv

È evidente che questo posizionamento di Twitter ha un impatto molto positivo sulla comunità LGTBI, i cui membri sono stati ripetutamente insultati e molestati da alcuni utenti. Per citare un esempio, questo è noto la parola “fagot” (faggot in inglese) è stata twittata 34 milioni di volte e ovviamente non è l'unico insulto rivolto alle persone LGBTI che spesso troviamo nei commenti online.

Insomma, una buona notizia per iniziare l’anno e un esempio che dovrebbero seguire altre piattaforme e reti che spesso non distinguono la sottile linea che separa la libertà di espressione dall’incitamento all’odio e alla violenza.

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