EDITORIALE.- Lo scorso 15 marzo è stata celebrata la Giornata della Visibilità Transessuale. Che data necessaria e allo stesso tempo così ignorata dai media generalisti! Viviamo in una società che chiude gli occhi sulla realtà della transessualità, una società che nega l'esistenza delle persone transessuali, che le vuole invisibili, che le relega nel limbo dei diritti diminuiti sia a livello sanitario che educativo.
Le principali vittime di questa ignoranza e negazione sono i minori transessuali e le loro famiglie. Esiste un'associazione che sotto il nome di Crisalide li organizza e li rappresenta. In occasione della celebrazione della Giornata della Visibilità Transessuale, hanno pubblicato un testo emozionante che riteniamo meriti la piattaforma di questo spazio editoriale. Per questo abbiamo deciso di dedicarlo ad alcune parole di lotta che vengono dal cuore e che cercano di cambiare radicalmente non solo le leggi, ma anche le coscienze. Perché come affermano sul loro sito web, “Chi non viene visto non viene preso in considerazione”.
“I ragazzi e le ragazze transessuali non esistono nel sistema legislativo spagnolo, il sistema educativo non li contempla e il sistema sanitario li esclude. Dobbiamo affrontare questo panorama giorno per giorno, cercando di far sì che loro, i nostri figli e figlie, non si accorgano che sono “gli altri”, quelli che non compaiono nei libri di testo o nei racconti, quelli che hanno un nome che fa male. loro e un altro che li rappresenta, quelli che andando dal medico devono spiegare i propri genitali prima di farsi guardare la gola, quelli che dovranno mentire per farsi curare, quelli che con la loro semplice presenza trasgrediscono senza saperlo.
Una cultura degli esseri sessuali fraintesa, rigida e bugiarda fa sì che sia la polizia di genere a determinare chi saranno alla nascita. Una frettolosa registrazione determinerà un futuro di barriere, di silenzi e sguardi, di gesti e dinieghi, di grida sorde per farsi vedere.
Rivendichiamo la visibilità dei nostri figli e figlie che esistono e sono chi dicono di essere, anche di quei ragazzi e ragazze che non si fanno ascoltare, che non si vedono, che non si guardano.
Chiediamo la visibilità di quelle donne e quegli uomini che erano ragazze e ragazzi che sono stati messi a tacere, interrogati e maltrattati.
Chiediamo la visibilità di quelle persone che non rientrano in un sistema di verità assolute e di estremi crudeli. Perché le sfumature e le differenze rendono il nostro mondo quello che è”.
Editoriale Gayles.tv
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