Video virale gay a Taiwan.
GAYLES.TV.- Ci sono molti modi per uscire allo scoperto e non tutti sono facili da affrontare, soprattutto quando si tratta di dirlo ai propri genitori.
McCafè, gli stabilimenti di McDonalds specializzati nell'offerta di varietà di caffè e pasticcini in locali dall'atmosfera accogliente, hanno lanciato uno spot pubblicitario gay-friendly che si sta diffondendo a macchia d'olio sui social network, suvvia, quello che chiamiamo video virale.
Nello spot vediamo un padre e suo figlio, un giovane che scrive un messaggio sulla sua tazza di caffè di carta affinché il padre lo legga: "Mi piacciono i ragazzi". Il padre si limita a sospirare e si allontana dal tavolo senza dire una parola, lasciando il ragazzo stordito e angosciato. Presto ritorna con il suo drink e prendendo la penna aggiunge alcune parole al testo che suo figlio aveva scritto, la frase che ne risulta è: "Accetto che ti piacciano i ragazzi.". Il ragazzo emotivo riesce a malapena a trattenere le lacrime. In 90 secondi ci viene raccontata una storia semplice ed emozionante che ci provoca anche un nodo alla gola.
Dalla sua pubblicazione lo spot è stato condiviso migliaia di volte ed è stato visto da milioni di persone. Ma non tutti hanno reagito così positivamente. Chang Shou-yi, segretario generale dell'Alleanza di Taiwan, organizzazione che riunisce gruppi religiosi per la tutela della famiglia, ha invitato i consumatori e in particolare i genitori a boicottare McDonalds. In una dichiarazione alla stampa accusa la catena di fast food di promuovere apertamente l'omosessualità e aggiunge che "L'Alleanza si oppone a tutte le forme di pubblicità che diseducano i nostri figli riguardo al comportamento sessuale. Condanniamo e chiediamo il boicottaggio di tutte le aziende che inquinano la prossima generazione”.
Taiwan è una delle zone più gay-friendly dell’Asia con sette città che accettano la registrazione delle famiglie per le coppie gay, ma il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è legale. Nel 2013, un disegno di legge sul matrimonio paritario ha superato il suo primo test in Parlamento, ma da allora è stato bloccato dalle pressioni di una minoranza cattolica piccola ma potente e organizzata.
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