Philippe Ariño, gay e casto

Philippe-Ariño Philippe Ariño, gay e casto

Omosessuale, cattolico e difensore della castità, Philippe Ariño prepara a Barcellona un convegno che ha suscitato grandi polemiche

GAYLES.TV.-  Filippo Arino è un omosessuale cattolico praticante che nel 2011 ha scoperto quello che lui stesso definisce “la bellezza della continenza”. Da quel momento in poi lasciò il partner che aveva e si dedicò a lanciare ai quattro venti il ​​messaggio che i gay non dovrebbero fare sesso né avere un partner, cioè predica con entusiasmo la castità e sostiene che gli omosessuali dovrebbero astenersi dal seguire le loro pulsioni. . Le sue argomentazioni non sono sprecate: «Ho scoperto che, riconoscendo la mia ferita e offrendola a Cristo e alla Chiesa, la mia condizione dolorosa è diventata una celebrazione. L’omosessualità è una ferita che non può essere alleviata dalle relazioni. Se non lo ammetti, non avrai mai pace”.

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Ebbene guarda, ognuno è liberissimo di vivere la propria sessualità e la propria vita affettiva, spirituale e sociale come meglio crede, però non è poi così chiaro che difendere un comportamento che nega il diritto intrinseco alla propria sessualità non sia un comportamento omofobico e quindi viola il legge 11/2014 contro la fobia LGBT. E perché diciamo questo? Bene, perché il signor Ariño ha intenzione di donare una conferenza domenica prossima 12 nella parrocchia di Santa Anna a Barcellona. L'incontro è organizzato dalla Delegazione di Pastorale della Gioventù dell'Arcivescovado di Barcellona e rientra nel ciclo di conferenze “Café-Youcat” che, da 3 anni, cerca di riflettere su temi che interessano i giovani. Il tuo responsabile, il prete Bruno Berchez, sostiene che Ariño arriva a esporre la sua posizione personale che non deve necessariamente coincidere con l'opinione della Chiesa (anche se di fatto lo fa). Aggiunge che Ariño è “un giovane affascinante che non nasconde, attacca o nega l'omosessualità. È un pensatore originale, interessante e una persona molto sensibile, spirituale e curiosa, che Avrei addirittura voluto fare l'autostop”. Quest'ultimo ci ha toccato l'animo, non importa se si tratta di un individuo che esprime allegramente opinioni di omofobia interiorizzata o se viene in autostop, allora niente... Lodare Dio!

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Mireia Mata, direttore generale dell'Uguaglianza del Generalitat de Catalunya, ha commentato che il dipartimento ha aperto un fascicolo "per scoprire se il discorso è punibile e viola la legge". Come spiega, non esiste alcun reato precedente, quindi saranno attenti nel caso in cui "durante l'atto venga infranta la legge".  

Ai gruppi LGTBI, la CUP, la PSC e Osservatorio contro l'omofobia Non trovano questo ragazzo casto e gentile così divertente. Eugeni Rodriguez, In qualità di presidente dell'OCH e portavoce della FAGC, ha chiesto all'arcivescovado di sospendere il colloquio e di chiedere scusa per un atto dal “contenuto omofobico che viola il principio di uniformità. Ci sembra incostituzionale discutiamo di cose per le quali combattiamo da tanti anni, mettiamo in discussione l'orientamento sessuale degli altri," dichiara Rodríguez. «La legge 11/2014 obbliga tutte le istituzioni della Catalogna a non discriminare nessuna persona per nessun motivo. Non è forse vero che non si discute se le donne debbano avere il diritto di voto, perché chiedersi se l'omosessualità sia normale o meno, se sia diversa, se sia una malattia, se si nasce con essa oppure no?

La polemica è servita e apre le porte a una riflessione che non ci è estranea. Quali sono i limiti tra la libertà di espressione e quei discorsi che potrebbero essere considerati omofobici? Dovremo avere un'opinione chiara perché sappiamo già quali sono i “medici della Chiesa” e loro sanno quale discorso vogliono diffondere.

Conferenza completa di Filippo Arino il 12/02/2017 nella Parrocchia di Santa Anna:

https://www.facebook.com/maria.giralt.31/videos/10211955167745414/

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