L'ho ucciso soffrendo di "panico gay". Era colpa sua, era gay

L'ho ucciso soffrendo di "panico gay". Era colpa sua, era gay

NOTIZIE.- La difesa dell' "panico gay" È stato utilizzato in tutto il mondo dagli assassini per ottenere l'assoluzione per tutte le loro azioni. Difesa che ha servito e serve in tante occasioni.

Ma in cosa consiste questa legge?

Questa legge lo impone Qualsiasi persona eterosessuale può soffrire di un vero panico dopo aver scoperto che la persona accanto a lui appartiene alla comunità LGBTI. Questo panico irrazionale può portarti a commettere un omicidio. Ma non è colpa sua, non è nemmeno una persona violenta, è colpa della persona omosessuale. Che con i suoi gusti “strani” provoca una reazione non normale nella società. Pertanto, qualsiasi omicidio commesso contro un'altra persona appartenente alla comunità LGBTI non costituisce un omicidio, e non deve essere inteso come tale.

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Gli attivisti per i diritti umani protestano da tempo contro questo rimedio legale, definendolo “profondamente omofobo”. Il mese scorso un disegno di legge approvato dall’assemblea statale della California ne proponeva l’eliminazione. Attualmente è eliminato.

Questa legge non è stata così estranea Spagna Come molti credono o vorrebbero, nel 2009 lo era un uomo, Jacobo Piñeiro assolto da una giuria popolare di duplice omicidio, dopo aver affermato di aver bruciato la casa di una coppia gay per "paura insopportabile". Fortunatamente, il sistema giudiziario spagnolo ha costretto la ripetizione del processo con una nuova giuria. E Piñeiro è stato giudicato colpevole e condannato a 58 anni di carcere, sentenza confermata dalla Corte Suprema.

Il caso che ha avuto più risonanza mondiale è stato l'omicidio dello studente americano Matthew Shepard, assassinato nell'ottobre 1998 fuori Laramie, nel Wyoming, da due uomini che aveva incontrato in un bar. Aaron McKinney e Russel Henderson, allora solo 21 anni, dissero di aver sofferto "un momento di follia", quando Matthew presumibilmente avanzò verso di loro con "intenzioni sessuali". Ma a causa della pressione dei media, entrambi sono stati accusati di omicidio e attualmente stanno scontando una doppia condanna all'ergastolo consecutivo.

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Un esempio, di cui si parla ancora, è stata la difesa di Lawrence Reed, accusato nel marzo 2013 di omicidio di Marco McMillian, primo candidato apertamente gay al sindaco di Clarksdale, Mississippi.

Da allora, la sezione di giustizia penale dell'American Bar Association (Associazione americana degli avvocati) ha appunto proposto ai suoi membri una serie di misure contro l’uso di questa strategia. La proposta era approvato all'unanimità nell'agosto 2013 dall'assemblea di detta organizzazione, alla quale sono affiliati più di 400.000 avvocati, compresa la raccomandazione di misure legislative come quella ora approvata in California.

Buone notizie per la comunità LGBTI. Ma allo stesso modo, notizie che ci ricordano quanto c’è ancora da fare, quando ci sono ancora tribunali in tutto il mondo che accettano la difesa di "panico gay", come una vera difesa.

Che questo termine sia usato in molti paesi è, ovviamente, a insulto all’intelligenza umana, alla bontà e alla società. Anche se dobbiamo festeggiare che in California questa difesa è stata finalmente abolita, considerandola così "senza senso", è preoccupante sapere che in molti luoghi si dice approccio è legittimo.

La società mondiale deve ancora maturare, abbastanza matura per includere leggi come quella approvata ieri dal Parlamento della Catalogna (Spagna). UN legge che sradica l’omofobia, ma non solo la punisce per aver violato il diritto alla libertà umana, ma esige anche che la sua inclusione, nell’educazione e nella società, tratti la diversità sessuale come un fatto del tutto normale.

due papà e due mamme

Una legge che speriamo venga imitata da tutte le regioni e i paesi del mondo.

(qui potete leggere l'articolo relativo a questa legge)

 

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3 opinioni su "L'ho ucciso soffrendo di "panico gay". Era colpa sua, era gay"

  1. Nel caso della Spagna, in un primo processo è stato condannato per incendio doloso, poiché dando fuoco a due omosessuali ha messo in pericolo il resto dei vicini, ma non per aver brutalmente ucciso due gay, a causa del panico gay. E non è uno scherzo.

    1. Esattamente. È assolutamente spregevole che in molti paesi venga ancora utilizzato come strumento di difesa. Ed è incomprensibile che ci siano società che lo ammettano. Grazie per il tuo contributo Diego.

  2. Vediamo prima di essere omosessuali o eterosessuali siamo persone...
    E penso che se un povero cittadino si prende x anni di prigione e queste persone hanno paura o sono nel panico per un omosessuale, non lo mettono in prigione e possono farsi giustizia da soli...
    In che diavolo di paese viviamo che non ci sono pari condizioni...
    Ed essere omosessuali non è una malattia né lo è essere coinvolti in alcuna setta...
    Trovare una soluzione e cambiare quella regola... Che gli omosessuali vivono e lasciano vivere... Ma gli eterosessuali no... ci svuotano sempre perché sanno che siamo gay, lesbiche o transessuali...
    Che ci siano leggi uguali per tutti..
    grazie

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