“La vita di Adèle” offende gli ultracattolici

La vita di Adele Gayles.tv “La vita di Adèle” offende gli ultracattolici

GAYLES.TV.- Nel 2013 e dopo aver vinto il Palma d'Oro al Festival di Cannes, Film "La vita di Adele" dal regista francese Abdellatif Kechiche ha ricevuto la corrispondente autorizzazione per la distribuzione nelle sale francesi con il limite di età di 12 anni. Oggi il tribunale amministrativo di Parigi ha revocato l'autorizzazione, ritirando tale valutazione dal film. La giustizia francese risponde così alla causa intentata nel 2014 dall'associazione promuovere, un gruppo di appena 400 membri di postulati ultracattolici e dichiaratamente vicini ad ambienti dell'estrema destra francese, il cui criterio è che “La vita di Adèle" non dovrebbe essere visto da meLa vita di Adele Gayles.tvsotto i 18 anni.

Il motivo che sostengono è che non solo racconta la storia d'amore tra due donne, ma la include anche sequenze di sesso lesbico eccessivamente esplicite. Le scene di sesso tra due giovani donne sono state "presentate in un modo realistico che potrebbe urtare la sensibilità del pubblico giovane", hanno affermato i funzionari della Corte dopo aver insinuato che il Ministero della Cultura ha commesso "un errore di giudizio" nella classificazione del film.

A capo di Promouvoir c'è l'avvocato André Bonnet ex militante dell'ultradestra francese, padre di otto figli e sostenitore, tra le altre modernità, della messa latina. Bonnet ha intrapreso una vera e propria crociata per fermare quella che considera una campagna di registi “senza scrupoli” che cercano di “reintrodurre la pornografia nei circuiti pubblici (…) con l’obiettivo confessato di partecipare alla distruzione delle strutture sociali e dei parenti in nome di libertarismo illimitato”, ha detto l’avvocato.
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L'obiettivo principale di Promouvoir è “la promozione dei valori giudaico-cristiani” e quindi lotta contro il fenomeno che considera un'altra delle bestie nere della morale, la rappresentazione dell'omosessualità nel cinema. A questo proposito Bonnet rilasciò dichiarazioni nel 2001 affermando che si trattava di un “Pratica contro natura e legata alla pedofilia, secondo la correlazione statistica”. Per questo motivo, l’avvocato non ha esitato a partecipare a una manifestazione contro il matrimonio omosessuale svoltasi in Francia nel 2013, in cui, in uno sfogo di delirio analitico, ha paragonato il testo che legalizzava le unioni omosessuali con “l’ascesa del nazismo e del marxismo-leninismo .”

Al di là delle questioni interne del paese vicino su chi decide la classificazione del cartellone, se l’estrema destra o il Ministero della Cultura, la domanda da porsi sarebbe: perché “La vita di Adèle” e le sue “scene realistiche di sesso lesbico?” ” solleva tante vesciche in settori opposti come certi gruppi lesbici e l'ultradestra più conservatrice?

Se volete fugare ogni dubbio, non c'è niente come approfittare di un tranquillo pomeriggio del fine settimana per guardare “La vita di Adèle”.

E per far toccare i nasi delle fachas vi lasciamo con una raccolta di 50 delle migliori scene lesbiche del cinema. Divertitevi!

Buon fine settimana!!

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