La Chiesa pone il veto al cinema gay in Italia

fine settimana La Chiesa pone il veto al cinema gay in Italia

GAYLES.TV.- Hai letto la notizia della censura del film "Fine settimana" in Italia e basta guardare il calendario per vedere se hai scelto il secolo sbagliato e si scopre che non siamo nel 21° secolo ma nel 13°. E quello che sta accadendo nel Paese che si autodefinisce “la patria dell’arte” è semplicemente scandaloso.

Fino a tempi recenti, ogni parrocchia in Italia possedeva una sala cinematografica nella quale proiettava ciò che sembrava più opportuno. Oggi non è più così, ma viene mantenuta una clausola che obbliga contrattualmente molti distributori secolari ad attenersi alle decisioni e ai “suggerimenti” dei distributori Conferenza Episcopale. In questo modo i film che non soddisfano i criteri morali fissati dalla Chiesa finiscono per non arrivare nelle sale.fine settimanaproiezione. Abbiamo incontrato il clero.

Questo è il caso né più né meno di “La ragazza danese” o di "Riflettore", vincitore dell'Oscar per il miglior film e che racconta l'inchiesta di un gruppo di giornalisti del “Globo di Boston” di abusi sessuali commessi da membri del clero su bambini. Il rating di Church era un “film complesso” e non fu mai distribuito.

Il caso più recente è quello di “Weekend” di Andrea Haigh uscito senza problemi 5 anni fa e, approfittando del successo dell'ultimo film di Haigh "45 anni", aveva rilevato la società di produzione Teodora Film di ripubblicarlo e distribuirlo in 1.100 sale italiane. Ma si scopre che si vede solo in 10 perché la Conferenza episcopale lo ha marchiato “problematico, indecente, sconsigliato, inutile, scabroso e volgare”. E perché?Perché racconta la storia di due uomini che, dopo essersi incontrati una sera in un bar, trascorrono insieme il fine settimana, un'esperienza che segnerà per sempre le loro vite. IL Commissione dei Vescovi ha riconosciuto che la classificazione “B” data a “Weekend” è dovuta al tema omosessuale e all'uso di droghe da parte dei protagonisti.
fine settimana

Fin dalla sua uscita, il film ha ottenuto riconoscimenti da diversi festival cinematografici in cui è stato premiato, ma non è una cosa che sembra impressionare minimamente i vescovi. La domanda sarebbe: com’è possibile che la Chiesa continui ad avere un tale peso nel cinema italiano? Questa censura è legale nel 21° secolo?

Possono i leader di un credo, con tutto il rispetto per i suoi credenti e praticanti, condizionare la cultura di un intero Paese? Non sembra che le risposte a queste domande siano semplici, ma forse ciò che sorprende di più è che Hollywood, con tutto il suo potere, e i distributori italiani, si tirano indietro di fronte a una situazione che sicuramente genera loro perdite significative.

Nel frattempo, gli italiani vedono venir meno il più elementare diritto alla libertà di espressione, ovvero quello al libero accesso a qualsiasi tipo di bene culturale.

Gayles.tv
Televisione in linea

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=K0aNtQ1WDSs]

↑↓Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con *