La Procura pone il veto a Marc e Paula

Ho due mamme La Procura pone il veto a Marc e Paula

La Procura per i minorenni vieta ai figli di una coppia lesbica di comparire in un documentario che parla della propria famiglia

GAYLES.TV.- Ti ricordi quella coppia di gemelli, Marco e Paola Cosa ci hanno raccontato della loro mamma e della loro mamma in un video diventato virale? Puoi recuperare il topic qui “Ho due mamme”, il video più tenero. Bene, ora si scopre che il Procura dei Minori ritiene che non sia opportuno che i minorenni partecipino al documentario “Mamma, ce ne sono solo due” che da più di un anno stanno preparando Lídia Titos e sua moglie Montse, cioè le loro madri e in cui Paula e Marc hanno raccontato la loro esperienza sul tema della convivenza in una famiglia con due mamme. La tesi del Pubblico Ministero è che i minorennis "non dovrebbero parlare di queste cose". Non è solo scandaloso, è semplicemente sufficiente per essere inceneriti!

Il punto è che affinché i minorenni possano partecipare a un documentario è necessario che venga svolta una procedura presso la Procura dei Minori in cui venga mostrato il progetto e venga garantito che siano rispettati tutti i requisiti legali. Lídia è a conoscenza di questa procedura e non si aspettava affatto che il permesso le venisse negato.: “Ci hanno detto che i minori potrebbero essere danneggiati se parlano di questi temi”.

Fino ad oggi non si era mai verificato nessun problema: “È un'altra procedura burocratica che si fa quando si preparano progetti per la televisione in cui appaiono i bambini. Vai in Procura, mostri il copione, ti dicono 'non dire questa parola, non sta bene in bocca ai bambini', ma basta. “Non mi avevano mai negato nulla”.

È davvero molto forte e probabilmente, oltre ad essere assurdo, deve rasentare l'incostituzionalità perché, a quale ragazza o ragazzo è vietato parlare della propria famiglia perché si ritiene che possa essere dannoso? Ovviamente mai ad un minore che faccia parte di una famiglia eterosessuale.

Il produttore del documentario ha presentato ricorso, ma la Procura resta ferma sulla sua tredicesima e rifiuta di lasciare che Paula e Marc parlino delle loro madri. Lídia preferisce non generalizzare e rifiuta di parlare di omofobia istituzionale, ritenendo che ad agire a partire dalle istituzioni siano piuttosto le persone dalla mentalità chiusa.  "Penso che attualmente stiamo regredendo e che proprio il mondo dell'arte sia molto colpito in termini di libertà di espressione: questo non puoi cantarlo, non puoi dire questo, non puoi insegnare questo.".

Insomma, Marc e Paula devono tacere sulla loro famiglia, vergognarsi di appartenervi, cancellare dai loro volti il ​​sorriso e quell'innocenza con cui, quando gli si chiede "Quando hai capito che la tua famiglia era diversa?"Senza esitazione entrambi hanno risposto: MAI. Grazie al fatto che la Procura dei Minori si prende cura dei loro interessi, quella freschezza, quella spontaneità, quel sorriso, ormai sono storia.

fonte: Sto ballando.com

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