Brian Anderson, skateboarder gay

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Brian Anderson, la leggenda dello skate che ha fatto coming out all'età di 40 anni

GAYLES.TV.-  Avril Lavigne, quel rocker così ignorato, ha una canzone che ci ricorda il nostro personaggio di oggi, "Ragazzo Sk8ter." "Era un ragazzo skater, lei ha detto ci vediamo dopo ragazzo"... E l'americano Brian Anderson Da più di 20 anni è l'idolo indiscusso della galassia skater, una stella di questo sport poco riconosciuta nei circuiti convenzionali. Ma ciò che lo ha portato ai titoli dei giornali generalisti è stata la sua uscita allo scoperto nel settembre 2016.

Dietro di lui c'erano anni di clandestinità, finzione e un conflitto d'identità che lo portò addirittura ad avere problemi di dipendenza dall'alcol. "L'ho visto affogare la vergogna nell'alcol", ha dichiarato uno dei suoi amici in un documentario sull'atleta.

Il pattinatore di Brian Anderson Gayles.tv

E paradossalmente lo skateboarding, nonostante la sua aura controculturale e alternativa, è un ambito che perpetua stereotipi e comportamenti omofobici e sessisti: si porta il berretto al contrario e i pantaloni cadenti, ma in generale si vanta di una mascolinità che esclude chi non lo fa. adattarsi all'uniforme. E questo è stato il caso di Brian finché non ha deciso di fare il passo di diventare la prima figura dello skateboard a riconoscere apertamente la sua omosessualità. E lo ha fatto in un documentario “VICE Sport” in cui ha esposto l'omofobia come qualcosa di comune nell'ambiente degli skater.

Più recentemente e in concomitanza con la presentazione della sua nuova collezione di abbigliamento per Nike SB, ha confessato Anderson «Verna digitale del Paese«: «Avevo paura di quello che poteva capitare alla mia carriera e ho taciuto. La maggior parte delle volte provavo rabbia per non riuscire ad esprimermi liberamente. Ha investito quell'energia sul tabellone. “Mi comportavo in campo come se fossi un pugile”.

Il suo aspetto fisico imponente con un metro e 90 centimetri che svolazzavano sulla scacchiera non faceva altro che perpetuare lo stereotipo di mascolinità che ci si aspettava da lui. Ma le cose hanno preso una svolta a 180º e il coming out di Brian ha finito per trasformarlo in un simbolo per la comunità LGTBI e soprattutto per gli atleti, ragazzi e ragazze che nascondono la loro vera identità sotto il braccio, insieme allo skate board. Adesso hanno finalmente un riferimento, qualcuno che condivide le foto del matrimonio con il proprio fidanzato su Instagram, qualcuno che partecipa attivamente alla lotta per i diritti LGTBI, qualcuno, insomma, che sia un sostegno per chi vive ancora con la paura di condividere ciò che è. e cosa sentono.

Ci vediamo dopo ragazzo, ci vediamo dopo, Brian! Buon fine settimana!

fonte: verne.elpaís.com

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