Il Brasile trema con Bolsonaro

Jair Bolsonaro Il Brasile trema con Bolsonaro

Vince il candidato di estrema destra Jair Bolsonaro con il 46% dei voti ma dovrà affrontare Hadad al secondo turno.

GAYLES.TV.- Ieri in Brasile si è recato alle urne per votare nelle elezioni presidenziali più polarizzate degli ultimi tempi. E, sfortunatamente, la corruzione e gli interdetti dei precedenti governi di sinistra hanno dato le ali a un candidato di estrema destra che rappresenta un chiaro pericolo per alcuni settori e minoranze del paese.

Jair Bolsonaro Si è dichiarato apertamente omofobo, razzista, sessista e chiede violenza esplicita con aspirazioni come la liberalizzazione della vendita e dell'uso delle armi per i civili. Ma tutte queste definizioni diventano in una certa misura eufemismi se non si entrano nei dettagli delle dichiarazioni e delle posizioni sostenute da Jair Bolsonaro. Ecco perché abbiamo voluto portare qui alcune gemme del candidato.

Il leader ultraconservatore, chi ha il sostegno di gruppi evangelici fondamentalisti, difende la tortura, soprattutto quella militare e la pena di morte, infatti si riconosce spudoratamente nostalgico della dittatura militare che assoggettò il Paese tra il 1964 e il 1985.

Per quanto riguarda le questioni legate alla comunità LGTBI, se questo autoritario ex militare dovesse prevalere al secondo turno, è meglio prepararsi ai peggiori presagi. Bolsonaro ha dichiarato in un'intervista a Playboy nel 2011 quello Preferiva che suo figlio fosse morto piuttosto che fosse omosessuale. Nella sua campagna si oppone al matrimonio paritario, all'adozione di persone dello stesso sesso e soprattutto al diritto all'identità di genere delle persone transessuali.

Jair Bolsonaro

Ma al di là delle sue intenzioni legislative ci sono le sue dichiarazioni che sono sempre estreme e fuori luogo. In un'occasione esclamò: "Non discriminerò né litigherò, ma se vedo due uomini che si baciano per strada, li colpirò". In un'intervista condotta dal presentatore S Ha affermato, senza alcuna argomentazione, che “l’omosessualità è un comportamento, non è genetico” e di conseguenza difende che i genitori picchiano i figli se “sono effeminati” perché è qualcosa che “può essere corretto”. Interrogato dal giornalista sugli omicidi degli omosessuali in Brasile, ha risposto che essi avvengono a causa dell’ambiente di “droga e prostituzione” e che se il Brasile occupa il primo posto in America Latina in termini di crimini d’odio, è perché “A noi brasiliani non piacciono gli omosessuali”. L'omofobia di Bolsonaro lo porta all'estremo di dichiarare che, anche se la sua salute fosse in pericolo, rifiuterebbe una trasfusione di sangue da un omosessuale per paura di “contaminazione” (i tuoi desideri sono ordini, mai meglio dirlo).

Altre minoranze non escono meglio dalla sua rabbia onnivora: ha definito gli afrobrasiliani “grassi e pigri”, che paragona ad animali non adatti nemmeno alla procreazione; ha promesso di porre fine alle riserve indigene e come segno della sua misoginia, la frase che Nel 2014 si è scagliato contro un rappresentante: "non meritavano di violentarla perché è troppo brutta".

Si spera che il voto degli indigeni, degli afrobrasiliani, delle donne, dei gay, delle lesbiche, dei transessuali, insomma semplicemente delle persone buone e giuste, possa fermare l'ascesa al potere di un individuo del genere.

fonte: il mondo, l'armadiolgbt

GAYLES.TV

Televisione in linea 

Seguici su: Facebook Twitter Instagram

↑↓Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con *