Bob Pop: anche il cazzo dei froci!

bob_pop Bob Pop: anche il cazzo dei froci!

Alle porte del Pride, Bob Pop analizza la situazione della comunità LGTBI in Late Motiv di Andreu Buenafuente e…. lo ricama!

GAYLES.TV.-  Andreu Buenafuente, il giornalista che continua ad avere successo con il suo programma “Motivo tardo” de Televisione spagnola che viene trasmesso su «#0» della piattaforma Movistar +, è un vecchio gatto e non gli manca l'intuito quando si tratta di scegliere i suoi collaboratori. Con Bob Pop nella sua sezione “Bobbywood”. è riuscito a incrociare il senso dello spettacolo e dell'intelligenza quando si parla di tematiche LGTBI. E Bob li uccide silenziosamente, con la sua apparente disinvoltura, il suo sale grosso che funziona come uno sciroppo che addolcisce la medicina, perché la distribuisce a destra e a manca, riuscendo a cantare a tutti le verità del barcaiolo senza lasciare spazio a nessuno che si offenda. E oltre a ciò ha dei criteri.

Ecco perché oggi abbiamo voluto riproporvi qui la sua più recente apparizione sullo schermo, 15 minuti di puro piacere in cui, come anticipazione del Pride day, mette lo scanner sul gruppo e sui suoi argomenti più controversi. E oltre a ciò, si permette il lusso di essere vendicativo con una radicalità e una coerenza che a volte mancano nei settori della militanza ortodossa.

La sua acuta analisi esamina quattro questioni (come avrebbero potuto essere otto) che sono alla ribalta delle controversie LGTBI. Inizia a parlare di “plumofobia” che definisce come “Queste persone che nelle chat dicono… una persona così scura, io la cerco così…. che non ha una penna. Perdonami?? Questa mi sembra una fobia inutile (…) Ho un amico che dice che se qualcuno in una chat scrive senza errori di ortografia e usa gli accenti… sapeva che avevi una penna”.. Guarda con quanta eleganza se ne va “plumefobi”!

BOB POP E ORGOGLIO

Un altro argomento di cui parla è se Netta, il vincitore di Eurovisione Che rappresentano Israele, devi partecipare a un evento in cui MADO di quest'anno. E si spedisce a suo agio: “questo è lavaggio rosa, dagli qualcosa più gay mettere una patina di modernità e tolleranza su qualcosa che, come Mr. Netanyahu, che è dedicato al genocidio, forse non basta metterci sopra un arcobaleno o celebrarlo con tanto rosa”. Grazie Bob, qualcuno doveva dirlo!

Non vogliamo rovinarvi l'intervista e svelarvi tutti gli argomenti, ma vale davvero la pena ascoltare le loro opinioni o "quelle di alcune persone" su questioni come la maternità surrogata o YouTuber. Allen King e i suoi consigli su come essere un buon passivo (per dargli da mangiare a parte, dai).

Ma ciò che ci ha veramente toccato l'anima è la sua rivendicazione un Pride meno omopatriarcale e più “transfaggot”, il desiderio che i super macho dei carri si facciano da parte per rendere omaggio e fare spazio a chi scese in piazza 50 anni fa a Muro di pietra, Nelle parole di Bob: "trans che erano puttane, froci che non avevano un soldo e lesbiche che aiutavano lì."

Davvero, essenziale.

fonte: latemotiv.com

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