Marocco: terrore e vergogna

Femen in Marocco Marocco: terrore e vergogna

EDITORIALE GAYLES.TV.-  Pochi giorni fa, le violenze e le brutalità più arbitrarie ed eccessive hanno fatto scorrere in Marocco fiumi non solo di inchiostro ma anche di sangue. Il 25 marzo, un video registrato con un cellulare ha scosso le coscienze internazionali e messo in discussione il concetto di giustizia delle autorità marocchine e l’assoluta impotenza con cui sopravvivono le persone LGTBI in paesi che si vantano di essere civili.

Immagina di essere tranquillamente a casa, a letto con il tuo partner, amante, amico o qualunque cosa tu voglia veramente. Immaginiamo allora che un gruppo di persone, per così dire, Ti invadono la casa, ti colpiscono, ti insultano, ti molestano e ti portano in strada nudo e insanguinato.. Un linciaggio in piena regola, suvvia. Gli aggressori registrano gli eventi, li caricano su Internet e il video diventa virale. Ma si scopre che nel bel mezzo delle riprese, quasi pronti per la sequenza finale, arriva la polizia e rovina la festa arrestando tutti. Sì, hai letto bene, “a tutti”. Perché Il codice penale in Marocco punisce l'omosessualità con pene fino a 3 anni di reclusione e la riforma attualmente in corso di quella legge non ne prevede precisamente l’eliminazione ma piuttosto il suo inasprimento. Vale a dire, la giustizia è stata più dura nei confronti delle vittime che nei confronti dei loro aggressori. Il mondo sottosopra!

Video di aggressione gay in MaroccoI fatti sono accaduti nel Beni Mellal, nel centro del Paese e fortunatamente, dopo aver trascorso più di due settimane in detenzione, i due gay sono stati rilasciati sulla parola, anche se condannati a tre e quattro mesi di prigione. La liberazione è avvenuta grazie alle pressioni di diverse organizzazioni e alla consapevolezza della cattiva immagine che il Marocco stava dando alla comunità internazionale. Anche se forse brutto è un eufemismo e dovremmo dire immagine infetta, il peggior ambasciatore che il Paese nordafricano possa avere. Ma se tutto ciò non fosse abbastanza vergognoso, allarmante e terrificante, sullo sfondo assistiamo con stupore alle dichiarazioni di alcune organizzazioni che si proclamano difensori dei diritti umani. Ci riferiamo specificatamente al “Associazione Karama per i Diritti Umani” che hanno manifestato davanti ai tribunali chiedendo clemenza per gli aggressori e più duro per gli omosessuali. Muto.

omofobia MaroccoFortunatamente altri gruppi, come le femministe di “Femen” Si sono espressi a favore della liberazione dei detenuti e dell'abrogazione dell'articolo 489 del codice penale, che specifica la pena per coloro che “commettono atti innaturali con persone dello stesso sesso”. In un comunicato diffuso dall'organizzazione "Human Rights Watch", che ha inviato un osservatore al processo, potremmo leggere: “Aggrediti, insanguinati, portati nudi per strada e poi mandati in prigione per la loro vita privata”. (…) Questo verdetto scoraggerà le vittime dal cercare giustizia e aumenterà la probabilità di crimini omofobici.

Di fronte a tutto questo orrore, abbiamo solo la consolazione di pensare che le nostre tastiere sono armi e che ogni volta che condividiamo o diffondiamo notizie come questa, carichiamo queste armi con le nostre parole contro gli ingiusti, contro gli omofobi, contro gli spietati. brutalità dei selvaggi e dei sistemi che li sostengono. E così via finché non spezzeremo tutte le catene.

Fonte: Agenzia EFE

GAYLES.TV
Televisione in linea 

Seguici su: Facebook Twitter Instagram

↑↓Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con *