Arévalo: «Franco non ha perseguitato i gay»

Arévalo Arévalo: «Franco non ha perseguitato i gay»

Il comico Arévalo nega che Franco abbia perseguitato i gay nel debutto del programma “Podriem fer-ho millor” alla radio pubblica valenciana

GAYLES.TV.- Mai il nome di un programma è stato così premonitore rispetto al suo debutto. Lunedì scorso è stata presentata in anteprima la radio pubblica valenciana “Podriem fer-ho millor” (Potremmo fare di meglio) e sono stati all'altezza del loro nome.

E non potevano iniziare peggio. Avevano il comico come ospite Arévalo, che non ha avuto scrupoli nel riconoscere apertamente le sue simpatie per VOX. Il punto è che, alla domanda sui limiti dell'umorismo e se lo riguardassero, ha risposto: “Non mi tocca affatto. L'umorismo è umorismo e devi prenderlo così com'è. Viviamo in una società molto strana e abbiamo potuto parlare di tutto per tutta la vita. “C’è molta confusione”. E qui ha sganciato la bomba riferendosi a Franco nei seguenti termini “Quando dicevano che ai loro tempi i gay erano perseguitati, non era vero. Non ha mai perseguitato nessun gay. Sono stato amico di Titi (il cantante Rafael Conde) fino alla sua morte e non ha avuto problemi e il problema era con i truffatori, che erano lì a causa della legge sui vagabondi e sui criminali, che è stata messa in atto dalla Repubblica e non da Franco.".

Cioè, oltre ad avere un bell'aspetto, ignorante. Perché ha tirato un sospiro di sollievo il portavoce del Compromís delle Corts Valencianes che ha risposto sui social network, Fran ferri, attraverso il suo account Twitter. Ferri si rammarica della passività dei membri che non hanno mai rettificato le atrocità uscite dalla bocca di Arévalo e gli ha ricordato sparatorie come quella di Lorca e sanzioni che prevedevano “esilio, campi di concentramento o lavoro forzato”. E la ciliegina sulla torta è stata ricordargli che, sebbene la Legge sui Vagabondi e sui Criminali sia stata approvata dalla Repubblica, non è meno vero che “È stato modificato 21 anni dopo per includere gli omosessuali”.

Ma Arévalo non si è accontentato di queste affermazioni, alla fine è crollato e ha aggiunto: "Un uomo che a quel tempo si dedicava ad una posizione elevata non osava uscire allo scoperto e quello che fece fu sposarsi, avere figli e nasconderlo e ora non lo nasconde". Guarda, Arévalo, che sfortuna non doverci più nascondere nelle fogne. Brutti tempi per il tuo umorismo da femminuccia. Che schifo!

Il giorno dopo e vista la valanga di critiche ricevute sui social, al momento dell'addio allo show si sono scusati e hanno preso le distanze dalle parole del comico. “Arévalo ha espresso una serie di opinioni che non condividiamo. Conosciamo la repressione, le persecuzioni e la mancanza di libertà durante il regime franchista. Da qui li condanniamo e ci rammarichiamo se qualcuno si è sentito offeso, speriamo di migliorare.". Tardi, ma meno non è niente.

https://www.youtube.com/watch?v=Tn3Yg8g4dcY

fonte: huffingtonpost.com, eldiario.es

Fotografia: GTRE, TWITTER

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