Polemica sulla rimozione della bandiera LGTBI dai binari della stazione della metropolitana Chueca nel bel mezzo del mese del Pride
Alla stazione Metropolitana Chueca di Madrid La bandiera LGTBI+ non brilla più. I colori dell'arcobaleno erano diventati iconici dal 2016 quando Netflix Ha cambiato il suo aspetto per promuovere la serie L'arancione è il nuovo nero. Da questa settimana, i muri di questa piattaforma della linea 5 sono stati sostituiti da una campagna pubblicitaria di JCDecaux, noto marchio internazionale di intimo.
L'informazione arriva a metà del mese di Orgullo. Anche la nuova pubblicità mantiene il tema LGTBI+ sotto il motto Collezione Orgoglio. Un portavoce della società pubblica ha dichiarato a Cadena Ser che "Una volta terminata questa campagna, nei prossimi giorni la bandiera tornerà«.
Questa decisione arriva dopo il 19 giugno 2021, Isabel Diaz Ayuso chiesto nel Assemblea di Madrid che le leggi siano annullate LGTBI+ della Comunità. Inoltre, questo stesso anno, José Luis Martínez-Almeida assicurato che la bandiera arcobaleno non verrà posizionata nel Palazzo Cibele.
Ufficialmente non si sa quando la campagna verrà ritirata, né a quanto ammontano le entrate JCDecaux, la società concessionaria che gestisce la pubblicità su tutta la rete dei trasporti pubblici, per lei. Ciò che rimane invariato è la bandiera di segnalazione a forma di diamante.
Ultimo minuto! La Comunità di Madrid, nel pieno del mese dell'orgoglio LGBT, rimuove la bandiera arcobaleno dalla banchina della metropolitana di Chueca pic.twitter.com/vDYEVltSJU
— Uguaglianza LGBT ?️? (@LGBTEqualità) 18 Giugno 2022
«LGTBIfobia delle istituzioni di Madrid»
Dalla Collettivo di Lesbiche, Gay, Transessuali e Bisessuali di Madrid (COGAM) denunciano"la LGTBIfobia delle istituzioni madrilene in pieno mese del Pride«.
Il presidente del gruppo, Carmen Garcia de Merlo, frase "queste posizioni contro i diritti del collettivo LGTBI+ che tendono a renderci invisibili e a emarginarci nuovamente«, avvertendo che «sI vostri voti vi faranno pagare un pedaggio e quel pedaggio saranno le donne, gli emigranti e il collettivo LGTBI+«.