Sulla pelle della vittima

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Jesús Tomillero, il primo arbitro a fare coming out, vive nella paura permanente

EDITORIALE GAYLES.TV.-  Dopo aver reso pubblica la sua omosessualità Gesù Tomillero, il primo arbitro di calcio a fare il coming out, è stato costretto a lasciare l'arbitraggio nel mese di maggio a causa della gravità degli insulti e degli attacchi che ha ricevuto quando ha convocato una partita. Frasi come “Sei un mangiatore di cazzi e ti piace farti rompere il culo” o "Ti ficcherai l'obiettivo nel culo, fottuto frocio.", sono un buon esempio dell'umiliazione che riceveva ogni volta che saltava in campo per fischiare una partita.

Ma la passione che provava per l'arbitraggio da quando aveva 11 anni ha avuto la meglio e con l'inizio della nuova stagione ha deciso di ritornare ed è tornata anche la furia omofobica. Nella seconda partita uno spettatore gli gridò: “Vai via, devi fare il frocio, vai al Grande Fratello, figo”. Jesús ha fermato la partita ed ha espulso l'aggressore, ma lui è tornato e ha continuato a insultare, causando la sospensione della partita. Ciò ha fatto precipitare eventi che hanno peggiorato e motivato denunce, lamentele e la solidarietà di numerose persone ed enti.

Perché bisogna mettersi nei panni della vittima per capire cos'è Gesù, il suo “Ho paura che mi uccidano” È un appello all’angoscia che non può restare in un titolo. Per lui Twitter è diventata una finestra attraverso la quale entrano nella sua vita tutti i tipi di minacce, umiliazioni e insulti di questo tipo. "Il capo è molto arrabbiato, non gli piacciono le froci nei suoi campi, ti consiglia di andartene o muori" o "Figlio di tua madre, ti uccideremo, malato di AIDS".

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Jesús ha presentato la denuncia corrispondente alla polizia e in questo momento "Adesso è un segreto e mi hanno messo sotto sorveglianza la polizia in casa perché ho molta paura", secondo lo stesso Tomillero. La questione è se sarà davvero necessario intervenire per individuare coloro che vigliaccamente si rifugiano nell'impunità dei social network e nell'anonimato o se bisognerà aspettare che si verifichi una disgrazia per poter solo pentirsi di ciò che non è stato fatto in tempo Le minacce di morte sono classificate come reati e chi le pronuncia deve essere perseguitato, processato e punito, tutto qui.

Ecco perché in questo contesto di impunità e impotenza, il ruolo delle istituzioni, degli enti e dei personaggi pubblici che si schierano dalla parte delle vittime e chiedono interventi per tutelarle assume un valore molto importante. Dal sindaco di Barcellona, Ada Colau, passando per membri di vari partiti politici come Esquerra Republicana o Ciudadanos o anche il Ministro della Sanità recentemente nominato, Sig. Dolores Montserrat del PP, hanno incontrato Jesús manifestandogli il loro sostegno e la loro solidarietà.

Ma se c’è un ambito particolarmente delicato e dove è assolutamente fondamentale che responsabili e dirigenti si facciano sentire, è quello dello sport e nello specifico del calcio. a cui ricorse lo stesso Tomillero Collegio dei revisori dove gli è stato detto che sarebbe stato aiutato, ma secondo Gesù “non hanno fatto nulla”. In questo tristissimo panorama, la posizione del FC Barcelona che, il 29 ottobre, ha invitato Tomillero sulla tribuna del Camp Nou per assistere alla partita tra Granada e Barça. Un atto di riparazione e solidarietà coerente con la linea di lotta del Barcellona contro l'omofobia nel calcio.

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Ma forse quello che non ha più toccato l'animo è la franchezza del giocatore del Barcellona Andres Iniesta che ha ricevuto la visita di Jesus e dopo aver mostrato la sua preoccupazione per il peso brutale dell'omofobia nel calcio, è stato sincero con una dichiarazione straordinaria: “Guarda cosa ti succede, immagina cosa succederebbe a noi”. Il capitano dell'FC Barcelona è stato chiaro con Tomillero. E Gesù si è adattato, "Iniesta mi ha detto che è per questo che è normale che i giocatori non escano allo scoperto".

Devi vedere le immagini dei corpi mutilati che mandano a Gesù, devi leggere le minacce, devi cercare di ascoltare gli insulti e chiudere gli occhi, e immaginare come convivi con quello, come oggi e qui, in Nel 21° secolo si respira la paura permanente che qualche fanatico possa porre fine alla tua vita. Devi metterti nei panni della vittima.

Fuentes: El Periodico, La Vanguardia, Sport.es

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