Carmena e Colau, l'eredità

Colau e Carmena Carmena e Colau, l'eredità

I risultati elettorali di domenica scorsa prevedono un cambio alla guida dei sindaci di Barcellona e Madrid. Facciamo il punto sulle loro politiche LGTBI

GAYLES.TV.- “L’eredità di Carmena e Colau” È un articolo che avrebbe potuto essere scritto ieri, quando tutti correvano a scrivere tweet, a indire conferenze stampa e, ovviamente, a esultare per la vittoria ottenuta. Sembra che vincano sempre tutti e sarebbe utile mantenere la serenità se, così come c'è una giornata di riflessione pre-elettorale, ce ne fosse una il giorno dopo la conoscenza dei risultati. Per questo non l'abbiamo fatto ieri, lo facciamo oggi e va bene così, perché avremmo potuto sbagliare. Sembra chiaro che a Madrid un accordo più che probabile tra PP, VOX e Ciudadanos non solo espellerebbe Manuela Carmena ma riporterebbe a destra la sede del sindaco. È quello che è. Ma a Barcellona, ​​secondo quanto espresso in conferenza stampa dal sindaco ad interim, Ada Colau e da Ernest Maragall C'è ancora un barlume di speranza.

Per quanto riguarda Madrid, vale la pena ricordare che coloro che issano e si appropriano della bandiera LGTBI (in questo caso Ciudadanos) sarebbero d’accordo, ad esempio, con coloro che chiedono che L'orgoglio lascia Chueca per inviarlo al Country House, cioè VOX attraverso la bocca di Ortega fabbro il quale ha dichiarato che se governasse nella sede del sindaco ci espellerebbe dal centro "per non arrecare disagio ai vicini" e chi organizza l'evento deve farsi carico anche delle spese delle pulizie... Dei vantaggi economici che MADO non genera nemmeno una parola alla capitale. Ma alla fine c'è chi quando vota si dà la zappa sui piedi e non se ne rende nemmeno conto.

Un altro aneddoto che vale la pena ricordare riguardo al prevedibile comportamento della destra nella capitale del Regno di Spagna è quello che ha generato Cayetana Alvarez de Toledo con il tweet che ha reso famosa la frase “Non ti perdonerò mai, Carmena”. E cos'è che Cayetana non potrà perdonare a Carmena? Ebbene, nella Three Kings Parade del 2016, le “regine” avrebbero sfilato, non sarebbero stati utilizzati animali, Baltasar sarebbe stato nero, oppure l’area ospiti VIP sarebbe stata eliminata per essere occupata da persone con disabilità. E ovviamente la figlia di Cayetana, che all'epoca aveva 6 anni, non vide chiaramente la questione e disse: "Mamma, il vestito di Gaspar non è reale.". Che orrore e che tragedia infantile! Imperdonabile.

E Carmena ci lascia questi tipi di gesti piccoli o enormi e non la ringrazieremo mai abbastanza. Dai semafori con le coppie LGTBI, dalla spinta per MADO al bacio Errejon in occasione di una campagna elettorale tenutasi pochi giorni fa in una discoteca di Madrid a sostegno della comunità LGTBI. Insomma, tante decisioni, tanti ammiccamenti che hanno fatto considerare il Madrid attualmente come “la prima città al mondo con la più alta qualità di vita per la comunità LGTBI.” Sì, tutto questo è ciò che rischia oggi a Madrid e che dovremo difendere con le unghie e con i denti.

E che dire di Ada Colau? Ebbene, potremmo iniziare con la commovente risposta che ha dato al tweet d'addio di Carmena. L’ancora sindaco di Madrid ha scritto: “Non continuerò a fare il sindaco, ma Madrid continuerà a essere solidale e partecipativa. (…).” E Colau ha risposto:  “Grazie cara Manuela Carmena, il miglior sindaco che Madrid abbia mai avuto. In questi quattro anni, in mezzo alla tempesta, le nostre città si sono amate più che mai. Qualunque cosa accada, nessuno può cancellare quella tenerezza. Ti amo" . La migliore sintesi di cosa hanno significato questi 4 anni per Madrid e Barcellona, ​​per Carmena e Colau. Cavalca così tanto, cavalca così tanto.

Twitter da Colau a Carmena

E Ada non è mancata a Barcellona in termini di coinvolgimento e contributi con la comunità LGTBI. Dalla sua confessione in Salvami riguardo alla sua bisessualità (applaudita da alcuni settori e criticata come opportunista da altri), ha chiarito di non sostenere il gruppo, ma di sentirsi parte integrante. La sua presenza dentro ORGOGLIO, le sue dichiarazioni e azioni di sostegno di fronte agli attacchi o la sua collaborazione con media ed entità che potete recuperare nell'intervista rilasciata a Gayles.tv in questo link: “Orgoglio di Barcellona con i rifugiati LGTBI”.

Ma possiamo affermare che il grande contributo dato da Ada Colau al gruppo in questi anni di gestione è stato la creazione del Centro LGBTI di Barcellona. Un dono immenso, tanto necessario per favorire la confluenza di tutte le correnti e forme di pensiero che compongono la nostra comunità ma soprattutto per fornire le risorse e gli aiuti di cui alcuni settori hanno tanto bisogno. Spero che Colau possa continuare a guidare una dirigenza che fino ad oggi ci ha fornito solo sostegno e soluzioni come collettivo.

DAL CUORE: GRAZIE ADA, GRAZIE MANUELA!

fonte: siamo chueca, abc.es, elperiodico.com, vanaguardia.com

fotografia: verne/elpais.com

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