1-O Viva la DEMOCRAZIA!

Referendum in Catalogna Gayles.tv 1-O Viva la DEMOCRAZIA!

Il 1° ottobre in Catalogna viene indetto un referendum sull’indipendenza e sulla costituzione della Repubblica Catalana.

EDITORIALE GAYLES.TV.-  Considerata la portata storica del momento che stiamo vivendo e la gravità delle azioni che il Procura e governo centrale sono in corso, da allora Gayles.tv Vogliamo fare una dichiarazione ufficiale sulla nostra posizione in merito.

La consultazione che si terrà il 1° ottobre è stata indetta nel quadro della normativa vigente, è stata approvata dal Parlament de Catalunya e risponde al desiderio maggioritario del popolo catalano che lo ha espresso eleggendo i propri rappresentanti.

El diritto di autodeterminazione dei popoli, Meglio conosciuto come diritto di autodeterminazione È diritto di un popolo decidere la propria forma di governo, lottare per il proprio sviluppo economico, sociale e culturale e strutturarsi liberamente, senza interferenze esterne e in conformità con il principio di uguaglianza. È raccolto nel Patti internazionali sui diritti umani ed è un diritto internazionale pubblico di carattere inalienabile. Infatti, numerose risoluzioni del Assemblea Generale delle Nazioni Unite fare riferimento a questo principio.

La convocazione del referendum non è dovuta al capriccio o all’improvvisazione di un pugno di politici, ma è la logica conseguenza di un lungo percorso iniziato nel 2006, quando Festa Presenta ricorso per incostituzionalità della nuova Statuto di autonomia approvato a maggioranza dal Parlamento della Catalogna. Da allora, anno dopo anno, milioni di voci si sono levate in successivi appelli che chiedevano l’esercizio di una sovranità a cui non si può rinunciare. E lo hanno fatto in pace, senza un solo turbamento o alterazione dell’ordine.

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Una vera e propria campagna di repressione è stata scatenata dal governo spagnolo in nome di una presunta “democrazia” che nega le urne, il voto e l’inviolabilità delle istituzioni e degli eletti della Catalogna. Un conflitto che richiedeva soluzioni politiche è stato processato, il Governo della Generalitat di agire al di fuori della legge quando a Madrid è stato chiesto fino a 19 volte di sedersi e negoziare una soluzione concordata.

Stiamo assistendo a perquisizioni, arresti e perquisizioni anche senza ordine del tribunale e l'intenzione è quella di spaventare la popolazione trasferendo migliaia di poliziotti e guardie civili in Catalogna (tra l'altro senza proteggere il resto del territorio vedendone ridotto il numero) con l'argomento del conflitto nelle strade completamente inesistente. Si mente senza scrupoli né vergogna nei media generalisti, che hanno rinunciato al sacro diritto di riferire in modo imparziale e di fungere da cinghia di trasmissione della propaganda per il governo spagnolo.

Di fronte a tutti questi abusi e sciocchezze, la popolazione resta calma, ignara delle provocazioni e dell'immagine di conflitto e di confronto con cui cerca di ingannare il resto degli spagnoli e con la ferma determinazione di esercitare il diritto inalienabile di andare in le urne, la domenica successiva.

È triste vedere gridare i cortei che acclamano i convogli di polizia e civili diretti in Catalogna "Per loro!". Perché noi tutti siamo loro, siamo figli e nipoti anche di chi incoraggia le forze dell'ordine a reprimerci. Perché La Catalogna è ed è sempre stata una terra accogliente, nelle sue vene scorre molto sangue castigliano, andaluso, galiziano, aragonese, estremodurano, asturiano, basco... Perciò,  I catalani vogliono poter decidere del proprio destino in pace e libertà, per poter continuare a lavorare come popoli fratelli per una società migliore, più libera e più giusta..

Noi di Gayles.tv, che difendiamo il diritti delle persone LGBT+ e quindi il diritti umani, non possiamo fare a meno di denunciare tutto questo violazione della libertà di espressione e contro di lui dispiegamento furioso dell’apparato repressivo dello Stato, acclamato da lui franchismo più anacronistico.

Non si tratta di sostenere il SI o il NO, si tratta diritto di poterlo esprimere e questo si chiama DEMOCRAZIA.

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